Ciresa lancia l'azione di crowdfunding "Salviamo il legno di Stradivari"

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Il maltempo che a novembre ha duramente colpito le foreste della Val di Fiemme, in alcune aree in alta quota ha in parte abbattuto anche gli abeti secolari "di risonanza", ossia quei rari alberi dal tronco perfetto che con la loro fibra sottile e dritta potevano essere utilizzati per costruire strumenti musicali. Gli esemplari schiantati al suolo, pari a circa quattro volte la quantità raccolta annualmente dalla comunità locale, devono essere identificati, portati a valle e stoccati prima di giugno 2019, altrimenti il caldo estivo favorirà l'attacco di parassiti e muffe rovinando i tronchi e rendendoli utilizzabili solamente come materiale d'imballo. Per la ditta Ciresa, che da decenni si occupa di raccolta e vendita del legno di risonanza, secondo le parole del suo manager Fabio Ognibeni, «questa sfida diventa gigantesca come impegno di tempo ed energie, ma anche come impegno finanziario, trattandosi di legno pregiato e dal costo quasi doppio rispetto al legname tradizionale». Per questo motivo ha deciso di lanciare l'operazione di crowdfunding "Salviamo il legno di Stradivari" con il motto «Quello che poteva diventare Musica, deve diventare Musica!». Con questo progetto la società di Tesero chiede alle persone più sensibili ai temi della musica e della natura di aiutarla nel suo intento con un prestito da € 80 (per un tronco piccolo) a € 300 (per un albero intero), che verrà poi interamente restituito. Tutti coloro che aderiranno al progetto riceveranno una lettera di impegno alla restituzione e, come ringraziamento, una tavoletta di legno di risonanza sagomata a violino con inciso il proprio nome.

Ad oggi sono già stati raccolti circa € 40.000, principalmente dai clienti abituali, pari ad un decimo dell'importo necessario.

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Su Archi Magazine di gennaio-febbraio 2019 uscirà un ampio servizio dedicato alla distruzione dei boschi della Val di Fiemme

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