Al via la 18ª edizione del Rome Chamber Music Festival

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Da Beethoven a Frank Zappa. Dopo la pausa imposta dal Covid, il Rome Chamber Music Festival festeggia il suo diciottesimo compleanno con un programma giovane e frizzante ed una nuova sede, il prestigioso Auditorium della Conciliazione. Accanto ai tradizionali appuntamenti cameristici dedicati al repertorio classico e in particolare a Beethoven, con gli omaggi per il duecentocinquantesimo anniversario della nascita previsti lo scorso anno, figurano infatti anche pagine di Leonard Bernstein e di Frank Zappa. È la prima volta che il Festival si tiene in autunno. Si incomincia domenica 21 novembre con il quartetto delle violiniste Aubree Oliverson ed Augusta Schubert, del violista Lawrence Dutton e della violoncellista Sara Scanlon impegnato nel Quartetto in Do maggiore op.59 n.3 di Beethoven ed a seguire il violinista Robert McDuffie, fondatore e direttore artistico del Festival, il pianista Derek Wang e il quartetto dei violinisti Matouš Pěruška, Anna Black, del violista Daniele Valabrega e della violoncellista Kristina Vocetková, impegnati nel Concerto per violino, pianoforte e quartetto d’archi in Re maggiore op.21 di Chausson. Il concerto sarà replicato in via eccezionale il giorno successivo a Firenze, a Palazzo Vecchio, nell’unica trasferta fuori sede del Festival. Tra i molti artisti protagonisti dell’appuntamento conclusivo del 25 novembre, accanto al pianista Andrea Lucchesini (solista nella versione per pianoforte e quartetto d’archi del Quarto concerto per pianoforte e orchestra beethoveniano) e a numerosi giovani c’è anche il rapper americano Bob Lennon, che si esibisce a Roma per la prima volta, dialogando sul palcoscenico con musicisti di formazione classica. Come ha dichiarato Robert McDuffie, il Rome Chamber Music Festival «pur guardando fuori e oltre se stesso è soprattutto un luogo di formazione per i giovani talenti. Vogliamo coltivare nuove generazioni di interpreti e amanti della musica, offrendo opportunità di crescita personale, artistica e professionale. Vogliamo regalare un sogno a Roma (e ora anche a Firenze), insomma al pubblico e ai nostri sostenitori».

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