Il mondo della musica in lutto per la scomparsa del violoncellista Luca Simoncini

«Con la morte prematura di Luca Simoncini se ne va un grande artista, protagonista del panorama musicale contemporaneo riconosciuto anche a livello internazionale grazie alla miriade di premi ricevuti nel mondo. È un momento difficile per coloro che hanno conosciuto e amato Luca Simoncini, un grande lutto barda il mondo della musica e della cultura». Con queste parole, il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha ricordato la figura del violoncellista Luca Simoncini, scomparso a 64 anni per un male incurabile. Amici, parenti, colleghi e tanti dei suoi allievi si sono uniti nel dolore partecipando ieri ai funerali a Rovigo.
Classe ‘59, docente di violoncello dal 1980 al Conservatorio “Venezze” di Rovigo dov’era uno stimatissimo didatta, sarebbe andato in pensione alla fine del 2023. Simoncini si è diplomato col massimo dei voti, la lode e menzione speciale al Conservatorio “A. Boito” di Parma, sotto la guida di Franco Rossi del quale ha seguito anche i Corsi di Musica da camera presso il Conservatorio di Firenze.
Si è esibito in diversi teatri, tra cui La Scala di Milano, in concerti dedicati all'Arte della Fuga di Bach con Paolo Borciani ed Elisa Pegreffi. Ha collaborato come solista, con I Solisti Veneti, i Nuovi Virtuosi di Roma e i Solisti di Mosca. Ha inoltre lavorato con numerosi musicisti come Pier Narciso Masi, Benedetto Lupo, Boris Petrushansky, Andrea Lucchesini, Federico Agostini, Domenico Nordio, Massimo Quarta, Marco Rizzi, Marco Rogliano, Pavel Vernikov, Corrado Giuffredi e Anthony Pay, Danilo Rossi, Simonide Braconi, Enrico Dindo, Mario Brunello, nonché con il Quartetto Borodin, con Giuseppe Sinopoli e con l’Orchestra Mozart diretta da Claudio Abbado.
Ha suonato su uno strumento del 1737 di Gregorio Antoniazzi appartenuto a Gaspar Cassadò.
Un articolo in ricordo di Luca Simoncini uscirà su Archi Magazine di luglio-agosto.