Il Conte Cozio e il mito di Stradivari: capolavori in mostra a Palazzo Madama a Torino

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Prosegue fino al 23 novembre presso la Corte Medievale di Palazzo Madama a Torino “Il conte Cozio e il mito di Stradivari. Capolavori in Piemonte tra ’700 e ’800”, una grande esposizione dedicata a una figura affascinante e ancora poco conosciuta della cultura piemontese: il conte Ignazio Alessandro Cozio di Salabue. Curata da Giovanni Accornero e Duane Rosengard, la mostra è organizzata in collaborazione con l’Associazione Il Salabue di Eraldo Guerci, in occasione dei 270 anni dalla nascita del nobile casalese.

Collezionista, studioso e mecenate, Cozio di Salabue (1755-1840) fu il primo a riconoscere il valore storico e artistico della liuteria classica italiana, e in particolare di quella cremonese. Il suo nome è legato a un’eccezionale raccolta di strumenti ad arco, ma anche alla lungimiranza di chi seppe comprendere e salvaguardare il “saper fare con le mani” dei grandi maestri, quando la tradizione stava già svanendo. A soli vent’anni, Cozio acquistò da Paolo Stradivari, figlio di Antonio, l’intero fondo della bottega cremonese – modelli, disegni e attrezzi – ponendo le basi per gli studi organologici moderni.

L’esposizione racconta la sua vicenda attraverso venti strumenti d’eccezione, di cui dodici appartenuti al conte. Tra questi spiccano violini e viole di Giovanni Battista Guadagnini, il celebre “Ames” di Antonio Stradivari (1734) e il magnifico “Cozio-Tarisio” di Carlo Bergonzi (1733). Per la prima volta giungono a Torino due strumenti leggendari: lo Stradivari del 1718 appartenuto a Giovanni Battista Viotti e il Guarneri “del Gesù” del 1736 del violinista Gaetano Pugnani, accompagnati dai loro ritratti, tra cui quello di Viotti dipinto da Élisabeth Vigée Le Brun, esposto per la prima volta al pubblico.

Un’installazione 3D interattiva, “La forma del suono”, consente di esplorare virtualmente il violino “Salabue-Berta” di Guadagnini, mentre documenti originali e attrezzi provenienti dal Fondo Stradivariano e dal Carteggio Cozio completano il percorso, offrendo uno sguardo intimo su un collezionista che trasformò la passione in conoscenza.

Con questa mostra, Palazzo Madama celebra non solo il genio di Stradivari, ma anche la visione di chi, come Cozio, contribuì a costruirne il mito.

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