A S. Cecilia la prima italiana del Concerto per violino “Corpo elettrico” di Luca Francesconi con Patricia Kopatchinskaja
Nuovo debutto all’Accademia di Santa Cecilia che in occasione dei concerti dell'11, 12 e 13 aprile all'Auditorium Parco della Musica accoglierà per la prima volta il direttore francese Maxime Pascal, già ospite della Staatsoper di Berlino, dell’Opéra de Paris e della Scala di Milano dove è salito sul podio per l’opera Quartett di Luca Francesconi, compositore tra i più eseguiti a livello internazionale, del quale nella Sala Santa Cecilia dirigerà la “prima italiana” del Concerto per violino "Corpo elettrico".
Il brano, composto nel 2020, è una commissione dell’Accademia di Santa Cecilia, dei Bamberger Symphoniker, della Fundação Casa da Música di Porto e dell'Orquestra Simfònica de Barcelona i Nacional de Catalunya. Lo stesso autore lo ha descritto così: «L'energia invisibile nel nostro corpo è l'elettricità che, accanto alla gravità, è la forza elementare più significativa. Tutta la nostra esistenza, i nostri pensieri e azioni […] sono possibili solo attraverso i processi sinaptici-elettrici che avvengono nel nostro sistema nervoso. […] Il violino solista sfida le azioni dell'orchestra e inizia una trasformazione propria: il violino diventa 'elettrico' e […] si scatena una vera esplosione di energia».
L’esecuzione è affidata alla violinista moldava Patricia Kopatchinskaja, appassionata interprete del repertorio del 20° e 21° secolo – «La musica contemporanea è l’aria che respiro» ha dichiarato recentemente in un'intervista –, che torna a Santa Cecilia dopo un’assenza di dodici anni. Kopatchinskaja collabora con le maggiori orchestre del mondo e in questa Stagione è artista residente al Southbank Centre di Londra, alla Wiener Konzerthaus e alla Philharmonie Essen.
Nel programma del concerto ci saranno poi tre brani ispirati alla Spagna: una pagina scritta nel 1923 di folgorante invenzione musicale come Alborada del gracioso di Ravel (nato da madre basca); il secondo pannello di Images (1908) di Claude Debussy, Iberia, con sensuali melodie e frammenti tematici orientali, e in chiusura il celeberrimo Boléro di Ravel, tra le composizioni più amate e conosciute che la storia della musica conosca.