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Marzo-Aprile 2024

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Suonano insieme da soli cinque anni - non molti se pensiamo che in mezzo c’è stata la pandemia -, eppure hanno già catturato l’attenzione, gli elogi e un’approvazione incondizionata di tantissimi colleghi, direttori artistici e critici musicali in giro per il mondo con la loro spiccata personalità e passionalità musicale, che li hanno portati in pochi mesi a vincere tre prestigiosissimi concorsi internazionali, a Graz, Melbourne e Monaco di Baviera, e a salire sul podio a Pinerolo, Francoforte, Berlino e Trieste. Nell’intervista di copertina raccolta da Luca Segalla, il Trio Orelon, formato dalla violinista tedesca Judith Stapf, dal violoncellista catalano Arnau Rovira i Bascompte e dal pianista sardo Marco Sanna, racconta i propri esordi, lo studio intenso per affrontare le competizioni più ardue, le nuove prospettive e i nuovi progetti adesso che «con i concorsi abbiamo chiuso» e «possiamo concentrarci sulla parte bella del nostro lavoro, cioè fare concerti, fare musica».

A metà febbraio Marco Bizzarini è volato per noi a Istanbul per conoscere da vicino una realtà musicale «sempre più spesso accolta con rispetto e ammirazione» e che non nasconde l’ambizione di raggiungere il livello delle migliori compagini sinfoniche europee: la Borusan Istanbul Philharmonic Orchestra, composta al 90% da musicisti turchi e guidata dal direttore veneto Carlo Tenan. Nel reportage possiamo scoprire di più su questa formazione interamente sovvenzionata da un gruppo industriale privato, la Borusan Holding, che con lungimiranza persegue «ideali di sostenibilità molto attuali, con un forte impegno sui fronti ambientale, sociale e culturale».

Protagonisti della rubrica Grandi Strumenti di questo numero sono due violini realizzati da Stefano Scarampella, nati a Mantova rispettivamente nel 1890 e nel 1891. Descrivendone somiglianze e diversità, Claudio Amighetti analizza il lavoro di un grande liutaio in un periodo nel quale, con carattere e duttilità, stava ancora cercando la propria strada espressiva.

Questa volta Archi in Forma è affidata a Giovanni Gnocchi: nel suo articolo ci spiega l’importanza della pratica orchestrale per l’ascolto e l’educazione dell’orecchio, per comprendere come studiare davvero la produzione del suono, per imparare la flessibilità necessaria per suonare con gli altri e per arrivare a cogliere l’essenza di un pezzo prima ancora di suonarlo.

Buona lettura e buona musica!

Contenuti:

In Copertina: Trio Orelon, il nuovo che avanza nella Musica da Camera (di Luca Segalla)
Reportage: Un Direttore italiano alla Borusan Orchestra di Istanbul (di Marco Bizzarini)
Capricci: Oltre Euclide (di Enrico Bronzi)
Istantanee Musicali: Salvatore Accardo. Come il buon vino (di Giovanni Oliva)
Grandi Strumenti: Così simili, eppure così diversi. Violini Stefano Scarampella, Mantova 1890 e 1891 (di Claudio Amighetti)
Yoga e Didattica Strumentale: Porgi l’altra guancia: il Vangelo secondo Kreutzer (di Alfredo Trebbi)
Spazio ESTA: Gli Incontri sul palcoscenico di ESTA Italia: un format unico (di Anna Cracco)
Archi in Forma: «A casa mi veniva» ...ovvero viva l’orchestra! (di Giovanni Gnocchi)
L’Angolo del Quartetto: Sebastian Fagerlund, Quartetto per archi n.1 “Verso l’interno” (di Simone Gramaglia)
Fuori con la Musica: Michele Torresetti, dal 2015 in Germania (di Silvia Mancini)
Rubriche: Attualità – Novità Accessori – Novità libri e spartiti – Novità discografiche – Concorsi – Audizioni e Concorsi per Orchestra
  

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