Al via oggi il Rome Chamber Music Festival

Debutta stasera la 22ma edizione del Rome Music Chamber Festival, la rassegna di musica da camera che ogni anno a giugno impreziosisce l’offerta musicale di Roma, proponendo accanto a maestri affermati, giovani talenti selezionati da tutto il mondo, per esecuzioni di capolavori che spaziano dai grandi classici a brani meno noti al grande pubblico.
Sotto la sapiente direzione artistica del violinista statunitense Robert McDuffie, candidato ai Grammy e insignito dell’Emmy Award, 45 artisti si esibiranno dal palco dell’Auditorium della Conciliazione, per quattro serate magiche, dal 16 al 19 giugno, in un’intensa maratona cameristica.
Tra gli ospiti di questa 22esima edizione, il pianista Andrea Lucchesini, il compositore e direttore d’orchestra Flavio Emilio Scogna, il clarinettista David Krakauer, i solisti del coro Vox Medicea, in connubio con The English Cornett & Sackbut Ensemble, e il genio del bandoneon Héctor Ulises Passarella. Una kermesse tutta all’insegna dell’energia vitale e dell’armonia, tra generi musicali apparentemente tanto diversi.
«Un doppio ritorno per me», racconta McDuffie, innamorato della Città eterna sin dal primo giorno di quel lontano 2003 quando, quasi per caso, maturò una residenza artistica all’Accademia americana al Gianicolo. «Il Festival torna infatti all’Auditorium della Conciliazione, sala dove nel 1994 mi esibii per la prima volta a Roma, e debutteremo proprio con il ‘Trillo del diavolo’ di Giuseppe Tartini, il brano che cambiò la mia vita quando lo ascoltai a 14 anni, eseguito dall’immenso Itzhak Perlman. Al tempo suonavo il violino già da otto anni e giocavo a basket. Una sera i miei genitori mi costrinsero ad andare a quel concerto invece che a una partita. Piangevo di rabbia. Ma nel preciso istante in cui Perlman iniziò a suonare, realizzai che la musica e il violino avrebbero accompagnato per sempre ogni mia giornata. Forse senza Tartini e Perlman sarei diventato un giocatore di pallacanestro!», scherza il direttore artistico, ripercorrendo quegli anni.
«Il Rome Music Chamber Festival è oggi come un figlio, l’ho desiderato fortemente e con la Fondazione abbiamo lavorato sodo affinché si affermasse come punto di riferimento artistico per la Capitale. Questa città del cuore, di cui amo i marmi e le piazze storiche, gli affreschi e la magnificenza, la storia e i suoi geni immortali», racconta McDuffie.
Da Villa Aurelia sul Gianicolo all’Oratorio del Gonfalone a via Giulia, dal Salone Pietro Da Cortona a Palazzo Barberini al Teatro Argentina, tante sono state le cornici fastose delle scorse edizioni, prima di riapprodare all’Auditorium della Conciliazione. Sede stabile dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia dal 1958 al 2003, la sala concerti del celebre architetto romano Marcello Piacentini, rappresenta, a pochi passi dalla Basilica di San Pietro, un simbolico tributo all’Anno giubilare e un benvenuto al nuovo Pontefice Leone XIV.
Tra sacro e profano, dunque, nella serata inaugurale del 16 giugno, dopo una doppia versione de “Il trillo del diavolo” di Giuseppe Tartini, eseguito da Robert McDuffie e Derek Wang, segue l’omaggio alla musica sacra del Rinascimento italiano dei solisti di Vox Medicea, diretti da Mark Spyropoulos, insieme al The English Cornett & Sackbut Ensemble che festeggia i 30 anni di carriera.
Il secondo giorno, il 17 giugno, si esplora invece un repertorio più prettamente cameristico, con il Trio di Maurice Ravel e il Quintetto per piano e archi op. 34 di Johannes Brahms.
Il terzo concerto, il 18 giugno, apre con la celebre “Passacaglia” di Georg Friedrich Händel, seguito da Miklós Rózsa, e si conclude con una raccolta musicale del Klezmer ebraico con David Krakauer al clarinetto.
Gran chiusa il 19 giugno, con una versione da camera a cura di Flavio Emilio Scogna, della Sinfonia n. 1 in Re maggiore “Il Titano” per 14 strumenti di Gustav Mahler e un bis a sorpresa con Héctor Ulises Passarella.